Se da un punto di vista politico si discute ancora se oggi siamo o meno entrati nella Terza Repubblica, sicuramente c’è poco da discutere sul fatto che, dal punto di vista della comunicazione, siamo entrati nell’era della Politica 3.0. Oggi, il consenso elettorale passa anche e sempre più attraverso i social network, la media strategy, la spettacolarizzazione. Il che, inevitabilmente, si traduce anche in un nuovo modo di guardare al personal branding dei personaggi pubblici, noti e meno noti, del mondo della politica. Ognuno, va detto, configura il proprio brand a modo suo. Tutto potremmo rimproverare ai nostri politici – e così ci piace fare – meno che la mancanza di varietà e creatività nel pensare alla propria immagine sul web.
Terza Repubblica
Politica 3.0
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personal branding
brand
Salvini, Di Maio e Zingaretti
Proviamo ora ad andare nello specifico, perché ogni leader ha un proprio modo di dire le cose, uno stile, un approccio al mezzo social del tutto personalistico. Matteo Salvini senza dubbio è colui che, piaccia o venga rigettato, sta dando maggiori spunti di riflessione sul tema; Luigi Di Maio è il secondo nome che, in questo scenario, non può non essere preso in considerazione. Dall’altra parte, all’opposizione, c’è la sinistra, che oggi trova massima espressione nella figura di Nicola Zingaretti. No, non Montalbano, quello è il fratello.
Matteo Salvini
Luigi Di Maio
Nicola Zingaretti
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E in questo scenario, ogni post è figlio di un calcolo attento, di un’analisi complessiva che tiene conto della reputazione del personaggio, del pubblico che lo segue, dei contenuti che veicola quando parla e quando sta zitto. L’immagine di copertina che ogni personalità della politica sceglie per il proprio profilo Facebook è essa stessa prodotto di quei ragionamenti, di quei calcoli. E ogni immagine, ciò vale in qualunque contesto, esprime di più di ciò che sembra rivelare ad un primo sguardo, soprattutto se essa è posta in rappresentanza di un ente mediatico, prima ancora che politico. Le immagini parlano. Le foto di copertina parlano ancora più forte.
immagine di copertina
foto di copertina
In questo articolo, proverò a interpretare le foto profilo usate sulle relative pagine Facebook da Salvini, Di Maio e Zingaretti, alla ricerca di un senso più profondo che esse esprimono. Nulla è casuale, proverò a dimostrarvelo.
foto profilo
pagine Facebook
Foto Pagina Facebook dei leader politici: Matteo Salvini
Matteo Salvini cerca lo sguardo dell’obiettivo, ammicca in modo confidenziale e genuino, mostra i denti. Il suo è un volto che non cela la fiducia in se stesso, che mostra fermezza, ma anche apertura e cordialità. I pochi peli canuti che adornano il suo crine scuro sono distribuiti in modo perfetto: se non è opera di Photoshop, è opera di Edward Mani di Forbice.
Matteo Salvini
La scelta di mostrare i denti è casuale? In fondo parliamo di un leader che ha costruito il suo odierno successo sulla proiezione di uomo di forza e su una politica aggressiva su temi di stringente attualità, immigrazione su tutti. I denti metaforizzano quella suggestione di lotta, la scelta di ghignare un sorriso fissando lo spettatore sembra rientrare in un branding consapevole dei propri punti di forza.
branding
La foto ribadisce il legame tra il leader e il suo partito, il cui stemma è riportato in basso a destra. Però c’è di più: l’effige del partito è quella utilizzata in campagna elettorale (infatti risale al febbraio 2018) e arreca la scritta “Salvini premier”: ciò potrebbe essere sintomatico di un uomo che ha ben chiari i propri intenti e che, neanche troppo subliminalmente, mette in discussione l’attuale organigramma di governo.
Salvini premier”:
Foto Pagina Facebook dei leader politici: Luigi Di Maio
Luigi Di Maio opta per un’immagine artisticamente più evocativa e simbolica: il suo primo piano a mezzo busto lo pone angolato rispetto all’obiettivo, sguardo di lato, a scrutare qualcosa di distante, più lontano dall’obiettivo rispetto a Salvini. Anche qui, la scelta dell’immagine sembra avere poco a che fare con il caso o con la pura estetica. Non c’è dubbio che Gigi sia bello abbronzato e con la pelle liscia, complimenti a lui e al suo estetista, ma è ovvio che tralasciando l’estetica il sottotesto della foto sia: Di Maio guarda avanti, è un leader lungimirante.
Luigi Di Maio
Il volto di Di Maio è romanticamente rigato, diviso a metà tra una parte illuminata dal sole e un’altra in ombra, il gioco di luci e ombre si riverbera sulla giacca elegante abbinata a una camicia bianca casual. Il sorriso è solo accennato, ossimoricamente abbinato a uno sguardo vagamente malinconico, secondo uno stilema abbastanza ricorrente nella sua storia politica.
Niente logo del partito. Forse, la scelta è dovuta al fatto che, nelle valutazioni degli strateghi, al momento il brand Di Maio sia più forte di quello partitico. La foto non viene aggiornata dal novembre del 2017.
brand Di Maio
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Foto Pagina Facebook dei leader politici: Nicola Zingaretti
Nicola Zingaretti è nato 8 anni prima di Matteo Salvini. Pensavate di più, vero? In effetti, l’aplomb del neo-leader a sinistra non rivela una personalità particolarmente ‘social-genica’. Passando alla foto profilo: Zingaretti esibisce un sorriso spontaneo, non bello in un’accezione formale, ma bello nella sua naturalezza ostentata: occhi semi-chiusi in quella che è ormai la sua espressione più iconica, a scrutare… nulla. Le pupille si intravedono appena e, anche se sono rivolte verso la camera, non danno l’idea di vedere alcunché, sono quasi del tutto coperte dalle palpebre.
Nicola Zingaretti
Effettivamente, sembra che Zingaretti non abbia alcuna intenzione di comunicare altro se non la sua faccia pulita. Nell’immagine, il leader sembra davvero un uomo del popolo, neanche troppo attento ai riflettori. La foto profilo di Zingaretti è la stessa che vediamo utilizzare ai nostri zii, stile: “mannaggia a te perché non mi dici che mi stai fotografando”.
mannaggia a te perché non mi dici che mi stai fotografando
Anche per lui, come per Di Maio, niente logo. Qui potrebbe valere lo stesso discorso fatto per il ministro napoletano: il marchio del neo-eletto leader a sinistra vale di più di quello della sua casata; Zingaretti pone il proprio brand a servizio di un partito che solo di recente ha riacquistato i favori dei sondaggi, e in grossa parte anche attraverso il suo avvento. La foto è stata aggiornata il 7 marzo 2019, quattro giorno dopo la sua vittoria alle primarie.
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